Cosa vuol dire essere un professionista?
di Laura Borsi – CTS SEAC
Siamo abituati alla tradizionale distinzione dei lavoratori tra dipendenti e autonomi, ma in tale binomio dove si collocano i liberi professionisti?
Se da un lato, i lavoratori subordinati devono sottostare alle direttive di un datore di lavoro, i lavoratori autonomi sono liberi di organizzare il proprio lavoro. Dal canto loro, i liberi professionisti godono di quell’indipendenza tipica di tutti i lavoratori autonomi, ma sono quasi sempre tenuti ad iscriversi in un determinato albo, nonché ad adempiere ad ulteriori doveri specifici.
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Lavoratore autonomo o libero professionista?
Al fine di inquadrare la figura del libero professionista è necessario dapprima spiegare chi sono i lavoratori autonomi. Tali lavoratori non sono subordinati ad alcun vincolo nei confronti di un altro soggetto. I liberi professionisti sono a tutti gli effetti dei lavoratori autonomi, in quanto non devono dar conto del proprio operato davanti ad un datore di lavoro, ma realizzano un’opera o svolgono un servizio con lavoro prevalentemente proprio ed in assenza di vincoli di subordinazione nei confronti del cliente committente.
L’inserimento nel libro quinto, titolo terzo, del codice civile, dedicato al lavoro autonomo, è una sorta di riconoscimento del potere discrezionale esclusivo del soggetto agente con riferimento alle modalità di svolgimento della prestazione.