Casa-lavoro: un tragitto salutare e sostenibile
di Alice Vindimian – CTS SEAC
La sostenibilità ambientale intesa come valore aziendale, le riflessioni sul mondo del lavoro post pandemia, l’aumento del costo del carburante: sono tre dei fattori che possono determinare un cambiamento nei mezzi che scegliamo per recarci al lavoro.
Il tragitto casa-lavoro può diventare salutare e sostenibile se coesistono buona volontà, infrastrutture efficienti e aziende pronte al grande passo.
Incentivare il movimento
Secondo il più recente report dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul tema, in Europa quasi il 60% degli adulti (e quasi un bambino su tre) sono sovrappeso o obesi. Questa condizione aumenta il rischio di contrarre una serie di patologie, tra le quali malattie respiratorie, cardiovascolari, complicazioni muscoloscheletriche, diabete mellito, cancro, problemi al fegato e ai reni, ricadute negative sulla salute mentale. Inoltre, è il principale fattore di rischio per la disabilità.
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L’Oms sottolinea l’importanza, per ogni Stato, di implementare nei propri piani politici la prevenzione e il controllo dell’obesità. Tra gli elementi da incentivare per contrastare questa problematica vi è certamente la promozione dell’attività fisica, attraverso l’offerta di spazi pubblici all’aperto comodi e sicuri, una progettazione urbana che garantisca l’efficienza degli spostamenti pedonali e ciclabili e il miglioramento dei trasporti pubblici.
Per quanto riguarda gli spostamenti casa-lavoro, oltre che dagli elementi ambientali, urbani, sociali e culturali, la preferenza per l’utilizzo dell’automobile e la sedentarietà che ne deriva sono determinate anche da un fattore psicologico identificabile nell’abitudine.