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SEAC

Un premio per le politiche in favore della parità di genere

di Anna Nicolussi Principe

Il caso 

L’azienda Alfa opera nel settore nell’editoria e ha alle proprie dipendenze quaranta lavoratori. Negli ultimi anni, essendo particolarmente attenta al tema della parità delle condizioni di lavoro di donne e uomini, ha adottato una serie di misure volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici madri, la valorizzazione delle competenze, la progressione di carriera delle proprie lavoratrici e la parità di retribuzione di lavoratici e lavoratori.

L’azienda è interessata a conoscere l’eventuale sussistenza di misure premiali per le politiche adottate. 

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Il gap tra le condizioni occupazionali femminile e maschile 

L’analisi della situazione dell’occupazione femminile in Italia evidenzia da anni un divario nell’accesso al lavoro tra uomini e donne e una differenza di condizioni di lavoro ancora peggiori rispetto ai numeri che si riscontrano nel resto dell’Unione europea. 

Numerose sono le statistiche che analizzano la difficile situazione occupazionale femminile nel nostro paese. Secondo i dati Istat, infatti, il tasso di occupazione femminile nell’anno 2022 si attesta attorno al 49%. 

Il divario rispetto ai tassi di occupazione maschile è rilevante; basti considerare che nel 2021 è stato di ben 17,7 punti percentuali (il tasso di occupazione maschile si attestava infatti al 67,1% mentre quello femminile al 49,4%), mentre nel 2018 era attorno ai 18 punti percentuali. In entrambi i casi una distanza importante che denota una criticità del mercato del lavoro italiano.

Il dato assume rilievo se comparato con quello di altri paesi europei. Gli studi mostrano, infatti, come in Svezia, Danimarca, Germania e Finlandia il tasso di occupazione femminile sia superiore al 70% e la media europea si attesti attorno al 63,4%, registrando l’Italia un tasso di occupazione inferiore di 14 punti percentuali rispetto alla media