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Paola Profeta

Parità di genere

Intervista a Paola Profeta

di Giuliano Testi – CTS SEAC

Parliamo di parità di genere con Paola Profeta, prorettrice per la diversità, inclusione e sostenibilità all’Università Bocconi e professoressa ordinaria di scienza delle finanze presso il dipartimento di scienze sociali e politiche dello stesso ateneo. È inoltre direttrice dell’AXA Research Lab on Gender Equality e dell’Msc Politics and Policy Analysis. Presidente della European Public Choice Society, è anche membro del Management Board dell’International Institute of Public Finance.

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Professoressa Profeta, facciamo il punto sul concetto della parità di genere…

Nessun paese al mondo ha raggiunto la parità di genere. Secondo il World Economic Forum, ci vorranno ancora 132 anni prima di raggiungere la parità. I paesi più avanzati (Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia) hanno chiuso un po’ più dell’80% del divario. Considerando quattro dimensioni – economia, istruzione, salute e politica – il World Economic Forum stima che nel mondo si sia chiuso il 95.8% del divario in salute, il 94.4% del divario in istruzione, il 60.3% del divario in opportunità e partecipazione economica e solo il 22% del divario in politica e rappresentanza. In questa classifica globale, che copre 146 Paesi, l’Italia si posiziona al 63esimo posto e, se restringiamo l’attenzione alla sola componente economica, scende in posizione 110. La partecipazione delle donne alla vita economica emerge come la dimensione più critica per il nostro Paese. Il dato più critico che caratterizza l’Italia è il basso tasso di occupazione femminile. Da almeno un decennio esso è rimasto stabile su valori intorno al 50%, precipitando al 33% nel Sud. Con questo valore, l’Italia si colloca all’ultimo posto in Europa: le donne rappresentano la metà della popolazione italiana ed almeno la metà di esse non è occupata. La situazione è peggiorata con l’esplosione della pandemia: nel 2020 il tasso di occupazione femminile è stato pari al 48.6% (Istat, popolazione 15-64 anni), registrando per la prima volta un passo indietro rispetto agli anni precedenti. Il dato è oggi risalito, ma resta fermo al 51%.