Alessandra Minello
L’Italia è un paese per madri?
Intervista a Alessandra Minello
di Laura Borsi – CTS SEAC
Nel contesto di un paese come il nostro in cui le nascite sono in costante calo e le donne senza figli sono in aumento, ho avuto il piacere di intervistare Alessandra Minello, ricercatrice in demografia al Dipartimento di Scienze Statistiche all’Università di Padova, studiosa delle differenze di genere in Italia e in Europa negli ambiti della scuola, della famiglia e del lavoro. Ha inoltre approfondito il tema della maternità sul quale ha scritto il libro “Non è un paese per madri”.
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Buongiorno dottoressa Minello, partendo dal titolo del suo libro “Non è un paese per madri”, quali sono i fattori di ostacolo alla piena realizzazione del desiderio di maternità in Italia? Tale situazione dipende da un fattore strutturale o culturale?
Direi entrambi, dipende sia da fattori strutturali che culturali e i due ambiti si influenzano vicendevolmente. Non è un caso che in Italia, dove prevale un certo tipo di cultura tradizionale, vi sia un certo tipo di struttura ed uno Stato sociale di tipo familiare che ricade prevalentemente sulle spalle delle donne. Con l’espressione fattori strutturali mi riferisco alla mancanza di servizi o alla disponibilità degli stessi ma a prezzi non accessibili, ad esempio i servizi per la prima infanzia, per i quali abbiamo fortunatamente avuto un investimento grazie ai fondi Pnrr esplicitamente dedicati a tale carenza. Saremmo dovuti arrivare entro il 2010 ad un terzo di copertura dei bambini e delle bambine che potessero accedere a questi servizi, mentre ci siamo fermati al 25% con differenze territoriali notevoli.