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Tempi di lavoro e tempi di riposo

di Alice Vindimian – CTS SEAC

Tra le nuove tendenze del 2023 in ambito lavorativo troviamo il concetto di “settimana corta”: l’orario di lavoro può essere ridotto in molti modi, uno dei quali consiste nel lavorare quattro giorni, anziché cinque, a parità di retribuzione. Questa possibilità viene generalmente concessa in cambio di un incremento della produttività. 

Una recente ricerca inglese, che ha coinvolto 61 aziende e circa 2.900 lavoratori, ha analizzato i vantaggi della riduzione dell’orario di lavoro. Tra i dipendenti sottoposti al test sono diminuiti stress, burn out, ansia, problemi di sonno, mentre è migliorata la salute mentale. I lavoratori sono riusciti a conciliare meglio vita e lavoro; il turn over in azienda è calato; i ricavi delle organizzazioni coinvolte sono aumentati. 

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Negli ultimi anni il modello “tradizionale” di organizzazione del lavoro è stato messo in discussione, la pandemia ha favorito modelli alternativi e nuovi: si pensi allo smart working o al desk sharing. Così, oggi, anche l’orario normale di lavoro inizia ad essere rivisto, soprattutto nelle grandi aziende. 

Consapevoli di questi cambiamenti in atto, dei quali sentiremo parlare sempre più spesso, concentriamo ora l’attenzione sul significato di “tempi di lavoro e di riposo”, ripercorrendo le discipline normative previste nel nostro ordinamento, arricchite da qualche formula utile ai datori di lavoro.