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Pietro Ichino


Il lavoro in Italia, tra produttività stagnante e difetti del sistema formativo

Intervista a Pietro Ichino

di Giuliano Testi – CTS SEAC

Parlando del mondo del lavoro, molti sono i temi in discussione, alcuni dei quali da tanto, troppo, tempo: la carenza di occupazione, il reddito di cittadinanza, la lotta alla povertà, il salario minimo e la settimana lavorativa breve, per non parlare dello smart working che si è affacciato nelle nostre case con l’inizio della pandemia e che a tre anni di distanza deve essere ancora digerito da molte aziende. Temi importantissimi, ognuno dei quali meriterebbe un approfondimento. Per cercare di capire quale è lo stato di salute attuale del mondo del lavoro ci siamo rivolti ad uno dei più noti giuslavoristi italiani, il professor Pietro Ichino.

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Professor Ichino, nel numero 1 della nostra rivista (gennaio 2020) avevamo parlato con lei del mondo del lavoro italiano e delle sue difficoltà. Avevamo parlato dei giacimenti occupazionali inutilizzati. A distanza di tre anni che cosa è cambiato? 

Poco, a dire il vero. E in peggio: la difficoltà per le imprese nel reperimento delle persone di cui hanno bisogno, secondo quanto emerge dai dati Unioncamere-Anpal, sembra addirittura aumentata.

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