Parità tra uomo e donna nel rapporto di lavoro
di Roberto Santoro
La parità è ancora lontana
A distanza di quasi quaranta anni dalla creazione del termine “tetto di vetro”, nonostante attualmente in Italia molti ruoli apicali siano ricoperti da donne, non si può dire che il tetto sia stato raggiunto.
Una recente nota dell’Organizzazione internazionale del lavoro, utilizzando un nuovo indicatore, evidenzia che attualmente le disparità di genere, in termini di accesso all’occupazione e condizioni di lavoro, sono maggiori di quanto si pensi perché, negli ultimi due decenni, i progressi raggiunti nel tentativo di ridurre tali squilibri sono stati molto lenti.
Questo indicatore fa emergere un quadro della situazione delle donne nel mondo del lavoro peggiore rispetto a quello messo in evidenza dal più comune tasso di disoccupazione . I nuovi dati mostrano come per le donne sia ancora molto più difficile trovare un lavoro rispetto agli uomini.
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Secondo la nota, nel mondo il 15% delle donne rispetto al 10,5% degli uomini in età lavorativa vorrebbe lavorare, ma non ha un lavoro. Questo divario di genere (particolarmente grave nei paesi a basso reddito) è rimasto pressoché invariato per due decenni (2005–2022). Al contrario, i tassi di disoccupazione globali per donne e uomini sono molto simili, perché i criteri utilizzati nella definizione della disoccupazione tendono a escludere in modo sproporzionato le donne.
Il documento sottolinea che le donne assumono una parte sproporzionata delle responsabilità personali e familiari, compreso il lavoro di cura non retribuito. Queste attività possono non soltanto ostacolare l’esercizio di un lavoro retribuito, ma anche semplicemente la ricerca attiva di un lavoro o anche l’accettazione di un’offerta di lavoro con breve preavviso. Considerato che per essere considerate disoccupate, è necessario soddisfare questi criteri, molte donne che hanno bisogno di un lavoro non appaiono nelle statistiche sulla disoccupazione.