Una componente essenziale delle strategie di ripresa e resilienza del nostro Paese

Intervista a Luca Pesenti

di Giuliano Testi – CTS SEAC

Luca Pesenti è professore associato di sociologia generale presso la facoltà di scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Presso il medesimo ateneo è direttore della divisione “Nonprofit e impresa sociale” di ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società), direttore scientifico dell’executive master “Terzo settore e Impresa Sociale”, e membro del collegio docenti della scuola di dottorato in “Social Work and Personal Social Services”. È inoltre membro del comitato tecnico dell’Osservatorio sul lavoro agile nella PA del Ministero della Funzione Pubblica. Autore di numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo Food Poverty, food bank. Aiuti alimentari e inclusione sociale (Vita e Pensiero, 2015); Il welfare in azienda. Imprese «smart» e benessere dei lavoratori (Vita e Pensiero, 2019); Smart working reloaded. Una nuova organizzazione del lavoro oltre le utopie (Vita e Pensiero, 2022).

Professor Pesenti, che cosa significa Terzo Settore nel 2023?

Significa una componente essenziale delle strategie di ripresa e resilienza del nostro Paese. Da anni osserviamo una crescita del numero di organizzazioni, cui corrisponde anche una significativa crescita di lavoratori (oltre 870.000 nel 2020, quasi 200.000 in più rispetto a dieci anni fa), impiegati soprattutto in quattro aree: assistenza sociale, istruzione, sanità e sviluppo economico e coesione sociale (tutela e sviluppo del patrimonio abitativo, formazione professionale, inserimento lavorativo). E sono in grande crescita i soggetti attivi nell’ambito dell’ambiente, della sostenibilità e della cooperazione internazionale. Si tratta insomma di un’infrastruttura di coesione insostituibile, che deve essere pienamente valorizzata per permettere di contribuire pienamente alla crescita del Paese.