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SEAC

L’esclusione della qualificazione giuridica della subordinazione nel rapporto fra professionista in formazione e professionista senior

di Raffaele Merlo

Il caso

Il tema di questo numero può essere affrontato esaminando la sempre attuale questione della confusione fra subordinazione e lavoro autonomo nei rapporti fra professionisti junior e professionisti senior.

Nel caso oggi in esame è protagonista un professionista iscritto ad un albo che, dopo aver collaborato presso lo studio di un professionista più affermato, ha chiesto l’accertamento della costituzione di un rapporto di lavoro di tipo subordinato, ritenendo che le modalità con cui ha eseguito il lavoro non fossero compatibili con l’esercizio della libera professione.

Egli aveva pochi clienti propri, non era dotato di un proprio ufficio, lavorava nei locali messi a disposizione ed esclusivamente per i progetti del titolare dello studio, con beni e mezzi dello stesso studio e con una limitatissima autonomia sulla esecuzione dei progetti a lui assegnati, i quali venivano eseguiti dietro stringenti indicazioni del titolare dello studio e con la sua necessaria approvazione finale.

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La questione giuridica

Il caso in esame permette di esaminare i limiti della compatibilità di una professione, quando, per assenza di esperienza e di mezzi per lavorare in proprio, questa viene esercitata presso una struttura di cui è titolare un altro professionista, la cui influenza condiziona l’intera esecuzione del rapporto professionale.

L’autonomia, come principio che dovrebbe governare tipicamente l’esercizio delle professioni intellettuali, nella vita di un giovane professionista privo di esperienza e di clientela si confonde (e spesso viene mortificata) con i limiti imposti dal fatto che si lavora per realizzare i progetti del collega più esperto titolare dello studio (si fa riferimento a progetti perché si è tratto spunto da una sentenza riguardante un giovane architetto).  

In situazioni come queste, molto comuni, il professionista è evidentemente sottoposto ad una continua vigilanza del professionista senior e per questo possono emergere indici di apparente subordinazione e si tratta quindi di risolvere la questione fra gli elementi dell’autonomia e gli apparenti indici di subordinazione, assegnando la prevalenza degli uni rispetto agli altri o viceversa.