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SEAC

La digitalizzazione degli studi professionali - Opportunità e sfida

di Alice Vindimian – CTS SEAC

La pandemia che ci ha colpiti negli ultimi due anni ha reso evidente la necessità di saper gestire l’attività lavorativa in maniera dinamica, andando oltre le ordinarie modalità di organizzazione del lavoro. Ampio spazio è stato dato allo smart working grazie al quale molte realtà imprenditoriali e professionali hanno potuto proseguire le proprie attività nonostante le restrizioni negli spostamenti che sono state imposte nel nostro paese, ma non solo.

La diffusione del lavoro da remoto ha accelerato la spinta verso la digitalizzazione dei processi. Gli appartamenti sono diventati uffici improvvisati e le procedure, spesso basate sulla presenza fisica dei lavoratori in sede, sono cambiate. In poco tempo e senza un grande preavviso molte realtà sono riuscite ad organizzarsi diversamente, mutando il modo di lavorare, ma non l’efficienza delle prestazioni, garantendo così comunque risultati efficaci. 

Pandemia a parte, la digitalizzazione dei processi lavorativi è un’attività complessa ed in quanto tale va ben pensata e programmata.

Prima di addentrarci nell’analisi di alcune modalità con le quali “diventare digitali”, ragioniamo brevemente su cosa significhi innovarsi.

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Il processo di innovazione

Come anticipato, il processo di innovazione è un’attività complessa, costituita da più fasi: la ricerca di modelli e metodi potenzialmente interessanti per la realtà specifica, lo sviluppo di nuovi servizi e tecnologie, la produzione del progetto che è stato ideato e sviluppato e la fase di pubblicizzazione o di marketing dei risultati raggiunti. 

Nella nostra società l’innovazione tecnologica è sempre più vista come mezzo per raggiungere o potenziare il proprio successo, ma può anche costituire un fallimento se la sua ideazione non è basata su valutazioni ed analisi approfondite. 

Pensiamo ad un processo di cambiamento costruito sulla base di risorse insufficienti, in vista di obiettivi contrastanti o caratterizzato da una cattiva esecuzione pratica del progetto. 

Alcune caratteristiche dell’innovazione evidenziano gli elementi da non sottovalutare: il cambiamento è un’attività che richiede tempo ed energie a livello di organizzazione, sia per le fasi di ricerca, sviluppo, produzione, monitoraggio, correzione delle difformità, sia per il lato più umano, ovvero il coinvolgimento delle persone e la formazione. Non solo, per raggiungere determinati obiettivi sono indispensabili sufficienti risorse economiche sia per gli investimenti che per gestire il periodo di assestamento alle novità, ma anche risorse umane, in quanto il cambiamento passa attraverso le competenze e le capacità delle persone che ne ruotano attorno.