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Made in Italy: quando oltre al prodotto, “costa” cara anche l’etichetta

Il caso

Un esercizio commerciale in Italia vende alla clientela delle cinture in vera pelle conciata al vegetale recanti l’etichetta “Made in Italy”, quale garanzia di qualità.

I prezzi elevati per acquistare tali prodotti sono giustificati dalla loro provenienza, l’Italia, sinonimo di qualità della materia prima, accuratezza nella produzione e nel confezionamento, nonché di prodotto alla moda, considerata la fama del nostro paese con riferimento alla produzione di pelle.

Da un controllo eseguito dalla Guardia di Finanza, a seguito di una segnalazione, emerge dalla documentazione commerciale doganale del prodotto che lo stesso è stato confezionato in un paese estero. 

In particolare, seppur dalle fatture, emesse da note aziende italiane produttrici di pelli, risultasse pacifico che la materia prima utilizzata fosse nostrana, le cinture non recavano alcuna etichetta o accessorio che esplicitasse che il loro confezionamento era avvenuto al di fuori dei confini nazionali, come invece si verificava per tali cinture.

Anzi, oltre alle etichette con l’esplicita scritta “Made in Italy”, queste ultime presentavano alcuni accessori che raffiguravano il tricolore della bandiera italiana, quasi a voler rafforzare ulteriormente nei consumatori la convinzione che le stesse fossero interamente prodotte nel nostro paese.

Qualora le suddette etichette apposte alle cinture in pelle in esame venissero ritenute recanti false o fallaci indicazioni di provenienza o di origine delle stesse, in quali rischi incorrerebbe l’esercizio commerciale di cui al quesito in esame? 

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La questione giuridica

Un esercizio commerciale in Italia svolge l’attività di vendita di diversi prodotti di abbigliamento, tra cui delle cinture in pelle conciata al vegetale, le cui etichette rivendicano in modo chiaro la produzione Made in Italy delle stesse. 

Inutile evidenziare come quest’ultimo marchio ingeneri nei clienti la convinzione che si trovino davanti ad un prodotto di prima qualità, per il quale valga la pena investire una somma più elevata rispetto alla media dei prezzi delle altre cinture. Il Made in Italy è, infatti, da tutti riconosciuto quale sinonimo di accuratezza nella produzione, qualità della materia prima, nonché garanzia di prodotti di alta moda.

Motivi questi per i quali si è resa necessaria in passato una normativa in grado di tutelare i prodotti italiani, a discapito dei diversi tentativi di emulazione messi in atto da produttori esteri allo scopo di ingannare gli acquirenti vendendo, come prodotti Made in Italy, prodotti aventi in realtà qualità inferiore.